1. Nel living principale è protagonista il divano a due posti disegnato da Grant Featherson nel 1952. Moderno e organico risente del lavoro progettuale di due maestri quali Eero Saarinen e Charles Eames.

 2. Compostezza, equilibrio, sobrietà, poesia verde nell’interno: sarà per queste ragioni che il progetto di Boyd è piaciuto ai molti giapponesi che lo hanno a lungo studiato.

3. L’area studio nella zona dedicata ai bambini. Pareti dipinte con mattoni a vista e semplici arredi di legno sono progettati da Robin Boyd che guarda soprattutto alla funzionalità. 

4. Nel soggiorno: la compostezza Anni 50 e i colori Anni 60, le rigide geometrie dei travi e del camino e la morbidezza della natura di là dai vetri.

5.Travi e colonne a vista mettono a nudo l’assetto costruttivo della casa, mentre l’arredo opera per via di semplificazione. Amanti dell’arte, Robin e la moglie Patricia hanno raccolto artisti locali. Alla parete, ‘Solstar’ di Asher Bilu.

6. Il living del primo piano si estende al terrazzo cento per cento legno: doghe a terra e listoni sul soffitto spiovente. È affacciato sulla corte che collega i due corpi della casa.

7. L'abitazione è quasi mimetizzata dalla rigogliosa vegetazione. Le foto sono tratte dal libro di Karen McCartney ‘Iconic Australian Houses’ (Murdoch Books).

Forrás: Bravacasa.it